Delizioso libro istruttivo ed evocativo della psicoanalista Donatella Lisciotto che racconta storie di donne unite da un calpestio, un abuso sottile. Un paradosso vuole che il calpestio si realizzi attraverso ciò che chiamiamo amore. Un calpestio d’amore. Ci sono tante forme  di calpestio d’amore. Lo troviamo negli amori malati, amori pretesi, amori narcisistici, amore intrusivi, amori abusanti, amori invidiosi, amori perversi. Molto lontani dall’amore che cura, cura che merita un vero legame amoroso. 

Sulle pagine dei giornali, nei romanzi, nelle stanze di psicoterapia quante donne incastrate in questa sudditanza per amore.

Il riscatto di chi si divincola da forme d’amore che causano sofferenza,  la leggerezza di quando la persona “resa” oggetto narcisistico , nel legame d’amore malsano, riesce ad affrancarsi da questa condizione e recuperare la propria soggettivazione,

la felicità ritrovata nelle piccole cose, nei gesti più comuni e quotidiani, gli stessi che erano stati sottoposti al calpestio, sono ben rappresentate dal cantautore Dente in un testo di una canzone che fa così:

“Sapessi che felicità  mi da l’idea di non vederti più, l’idea di non fidarmi più di qualsiasi cosa mi dirai, 

l’idea di non seguirti più in tutto ciò che fai .. di non sapere più quando cammini dove vai, quando dormi con chi lo fai. Quando fai la spesa cosa comperi, di che colore hai colorato i mobili, vorrei non sapere più nemmeno dove abiti”

Perché le donne siano libere da ogni forma di calpestio..