In questo libro importante l’autrice, la psicoanalista Paola Golinelli, si occupa dei fenomeni di lutto, separazione e perdita rivisitati in una serie di testi di psicoanalisi applicata a film, alla scrittura e al godimento estetico che ruotano attorno ai concetti di bellezza e di perdita. Bellezza e perdita sono temi strettamente legati in senso analitico e altrettanto legati nello sviluppo psichico a partire dal riconoscimento del volto materno, dal seno, dal sorriso negli occhi della madre, primi elementi di incontro con l’oggetto. Tener viva l’immagine mentale di quella esperienza fondante permette di crearla dove se ne ha bisogno affermando la supremazia di Eros su Thanatos.

Essere di fronte a un’opera d’arte, quadro, film, testo, suscita diverse reazioni che vengono dal profondo: incanto, rifiuto, smarrimento e può anche farci sentire in contatto con una parte recondita del Sé e farci uscire da questa esperienza con una nuova acquisizione. Meltzer (1988) ha parlato della comprensione della bellezza in relazione all’immagine materna, al volto della madre, che affascina e incanta l’infante ma lo espone all’altra faccia dell’amore, al suo allontanarsi.

L’esperienza della bellezza regala una via d’accesso privilegiato alla comprensione del significato e del valore della vita e alla ricerca della verità, offrendo una via di salvezza dall’assenza di significato implicita nella perdita.

Libro affascinante per chi ama la psicoanalisi, il cinema, la scrittura e l’arte in generale.