Mi ha fatto compagnia nelle vacanze un libro significativo e importante. L’ultimo lavoro di Thomas Ogden, psicoanalista molto noto per la sua passione creativa e la sua attitudine innovativa.

Cito dall’introduzione: “il bisogno di crescere è una forza intensa e inesorabile che lavora dentro di noi e ci porta a scagliarci contro i muri dei vincoli interni ed esterni, nel tentativo di aumentare sempre più la profondità e l’ampiezza di chi siamo e di chi potremmo diventare”. Per Ogden Il percorso psicoanalitico mira a farci crescere e a farci diventare più pienamente noi stessi. Quindi a farci prendere vita.

I sintomi sono un mezzo con il quale il paziente mette in pausa il processo di crescita, e quindi l’entrata più pienamente nell’essere. I sintomi sono dei segnali che certi aspetti del chi si è e del chi si potrebbe diventare sono stati “mandati in esilio o … forse sono morti”. Ci sono aspetti di sé, infatti, che sono sepolti vivi in seguito a gravi abusi e incurie in età evolutiva. Ciò reca una perdita del senso di vitalità e del sentimento di esistere. Il percorso analitico mira a dissotterrare i corpi morti e a riportarli in vita. E a riavviare così il divenire e il crescere che sono stati interrotti.

In generale per Ogden la psicopatologia può esser vista come l’incapacità di crescere, di entrare più pienamente nell’essere in un modo che sentiamo reale. L’esperienza di non crescere, non trasformarsi, non diventare è uno stato in cui non si è in grado di sognare, di sognare sé stessi, di sognarsi nell’esistenza. Sarà la vicenda relazionale cocostruita tra paziente e analista che darà vita all’essere.

Ogden parla quindi di essere, di crescere, di sentirsi se’ nel modo più pieno e autentico del termine. Ciò segna il passaggio dalla psicoanalisi epistemologica (relativa al conoscere e al comprendere) alla psicoanalisi ontologica (relativa all’essere e al divenire). Mi ritrovo in questa suggestiva e potente immagine della stanza d’analisi come luogo da cui prendere vita e diventare via via più pienamente chi si è.