BELLEZZA E COMPRENSIONE DEL MONDO

Imre Kertesz, famoso scrittore ungherese nato da una famiglia di origine ebraica, il premio Nobel della letteratura nel 2002 con il suo capolavoro “Essere senza destino”. Sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti, nelle ultime pagine del suo libro, descrive nella luce magica del tramonto nella sua città d’origine, dove è riuscito a far ritorno, il potere e il senso della bellezza. Evoca infatti il ricordo di un momento di straordinaria bellezza, irripetibile e fondamentale, che segnerà per sempre la sua vita: quel tempo speciale nel campo in cui al venir della sera, i sopravvissuti, sebbene esausti laceri sudici affamati attendevano il cibo.

Un momento in cui: “persino là nell’intervallo tra i tormenti, qualcosa arrivava ad assomigliare alla felicità. Tutti mi chiedono sempre dei mali, degli orrori, ma è di questa esperienza di memorabile bellezza che parlerò quando mi chiederanno”.

Il lavoro analitico è esperienza e della conoscenza per mezzo della comprensione del mondo psichico attraverso un ritrovamento estetico che ci dia infine la possibilità di sopportare il dolore e di riconciliarci con i nostri desideri e la nostra vita.