Dalla mia intervista con Donatella Di Pietrantonio. “Il rapporto con la madre è il nucleo ontologico radicale dal quale si snoda la vita mentale di ciascuno.
Nella nostra stanza di lavoro siamo a contatto con tante vicende in cui questo fondante luogo-mondo che è la madre non è purtroppo un terreno fecondo da cui possa fiorire armoniosamente lo sviluppo psichico, ma una sorta di non luogo che evoca l’immagine di una maglia fragile e sfilacciata che lascia in eredità tanta sofferenza.
Pensa che il successo de L’Arminuta sia dovuto, oltre alla potenza della sua scrittura, anche all’universalità del
tema trattato? Si aspettava un riconoscimento così ampio?

Non me l’aspettavo assolutamente, ma se ha avuto questo riconoscimento dall’esterno in termini di premi, traduzioni e anche vendite, penso sia proprio per quello che lei ha detto, cioè per la possibilità, da parte dei lettori di tutte le latitudini, di riconoscersi in questi temi e in questi personaggi, pur avendo magari una vita diversissima dalla loro. Per esempio, quello che mi ha colpito è che un libro così fortemente radicato su un territorio specifico, che è il mio, l’Abruzzo, potesse poi incontrare il favore di lettori molto ma molto lontani. E se questo è accaduto è proprio per quello: perché l’abbandono da parte della madre, in tutte le sue possibili forme e declinazioni, anche quelle più leggere, è appunto un tema universale. Quando sono stata in giro anche in paesi di cultura molto diversa dalla nostra, come la Turchia e il Brasile, tutti mi hanno raccontato storie simili: bambini che venivano dati a famiglie arbitrariamente adottive, che poi non si dimostravano capaci di tenerli. Una
stratificazione di abbandoni. E capitato diverse volte, alla fine delle presentazioni, quando le persone andavano via, che qualcuno restasse e si avvicinasse a dirmi «Io sono un’arminuta» o «Io sono un arminuto», e mi raccontasse in poche battute la sua storia.”

L’articolo è pubblicato sull’ultimo numero di Comunicare, semestrale della Fondazione Benedetta d’Intino https://fondazione.benedettadintino.it/